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ATTENZIONE: Libro venduto
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Titolo: |
Bolaffiarte. |
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Rivista mensile di informazioni. |
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Autore: |
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Anno: |
giugno 1970 [-novembre 1971] |
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Luogo: |
Torino |
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Editore: |
Bolaffi & Mondadori |
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Descrizione: |
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14 voll. in-8° gr., N. 1 – giugno 1970: in-8°, pp. 140 con 2 riproduzioni litoserigrafiche su cartoncino sciolto (2 colori offset e 2 colori serigrafici) dell’opera originale di Emilio Scanavino espressamente eseguita per il num. 1 di cui 1 con la firma dell’artista e 1 numerata (ns. 243) e num. ill. fot. b/n n.t. Bross. lucida bianca ill. con dis. in bicromia di Scanavino e tit. r/n al piatto. Minime fioriture al ds. Tra i collaboratori di questo numero: Arpino, Ballo, Salvalaggio e Veronelli. Fotografie di Ugo Mulas. Articoli dedicati a Panza di Biumo, la mostra di Pistoletto, Scanavino, inserti dedicati alla casa e all’architettura. Si tratta di una ristampa anastatica uscita in concomitanza con il num. 14 del 1971 a causa del successo inatteso che aveva portato all’esaurimento della tiratura. N. 2 – estate 1970: in-8°, pp. 128 con 2 riproduzioni litografiche su cartoncino sciolto (12 colori offset) dell’opera originale di Piero Dorazio espressamente eseguita per il num. 2 di cui 1 con la firma dell’artista e numerata (ns. 67) e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida bianca ill. con dis. in policromia di Dorazio e tit. verdenero al piatto e al frontespizio. Lievi ingialliture ai piatti. Tra i collaboratori di questo numero: Salvalaggio e Veronelli. Fotografie di Ugo Mulas. Articoli dedicati a Roberto Longhi, la collezione Vitetti, Pietrino Accorsi, la XXXV Biennale di Venezia, Peggy Guggenheim, Piero Dorazio, la mostra a Torino sull’arte povera, le avanguardie artistiche del secolo, i Ghiringhelli del Milione, la casa di Lucio Fontana con un interessante reportage sulla sua abitazione di Comabio. N. 3 – ottobre 1970: in-8°, pp. 124 con 2 riproduzioni litografiche su cartoncino sciolto (5 colori offset) dell’opera originale di Franco Gentilini espressamente eseguita per il num. 3 e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida bianca ill. con dis. in policromia di Gentilini e tit. nero e lilla al piatto e al frontespizio. Tra i collaboratori di questo numero: Valsecchi, Martinengo. Fotografie di Ugo Mulas. Articoli dedicati a Molinari Pradelli, Kahnweiler, Serafino Corbetta, Franco Gentilini, la casa di Ceroli. N. 4 – novembre 1970: in-8°, pp. 124 con 2 riproduzioni litografiche su cartoncino sciolto (4 colori offset) dell’opera originale “Studio per plurimo” di Emilio Vedova espressamente eseguita per il num. 4 di cui 1 con la firma dell’artista e numerata (ns. 46) e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida bianca ill. con dis. in tricromia di Vedova e tit. grigionero al piatto e al frontespizio. Le prime 8 pagg. sono su cartoncino avana. Tra i collaboratori di questo numero: Piero Chiara, Mascherpa. Fotografie di Ugo Mulas, Gianni Berengo Gardin. Articoli dedicati a Villa Invernizzi a Trenzanesio, Peter Wilson, il primo francobollo italiano, Palazzo Bianco, Guglielmo Achille Cavellini e la sua collezione, Kienholz, i mobili ideati da Alviani, Ceroli, Grisi, Job, Pozzati, Scheggi e Spalletti. La difficoltà a riprodurre l’opera di Vedova indusse l’editore a inserire in ogni copia della rivista, un biglietto informativo con il quale si scusava per il ritardo di uscita di quel numero. N. 5 – dicembre 1970: in-8°, pp. 132 con 2 riproduzioni fotolitografiche su cartoncino sciolto (3 colori offset) dell’opera originale di Luigi Veronesi espressamente eseguita per il num. 5 di cui 1 con la firma dell’artista, datazione e numerata (ns. 48) e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida oro ill. con dis. in tricromia di Veronesi e tit. r/n al piatto e al frontespizio. Le prime 8 pagg. sono su cartoncino grigio. Tra i collaboratori di questo numero: Guido Ballo, Ian Bennett, Giorgio Soavi. Fotografie di Ugo Mulas. Articoli dedicati al mercato dei bronzi italiani, Rembrandt in Italia, le acqueforti del Tiepolo, Guido Le Noci, Christian Zervos, Giacometti visto da Soavi, Luigi Veronesi, design a Torino, Pistoletto e Pomodoro in mostra a Milano. N. 6 – gennaio 1971: in-8°, pp. 120 con 2 riproduzioni litografiche su cartoncino sciolto (5 colori offset) dell’opera originale di Ennio Morlotti espressamente eseguita per il num. 6 di cui 1 con la firma dell’artista e numerata (ns. 89) e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida bianca ill. con dis. a col. di Morlotti e tit. r/n al piatto e al frontespizio. Le prime 12 pagg. sono su cartoncino grigio. Tra i collaboratori di questo numero: Raffaele Carrieri, Henry Moore, Gabriella Rèpaci, Giorgio Soavi. Fotografie di Ugo Mulas. Articoli dedicati a Giovanni Pisano visto da Henry Moore, il palazzo dei Conti Lechi a Montirone, il secolo di Rembrandt, la pittura del ‘700, Wildenstein, Picasso visto da Carrieri, Dalì visto da Soavi, 56 artisti grafici italiani votati da 30 critici d’arte. N. 7 – febbraio 1971: in-8°, pp. 122 con 2 riproduzioni litografiche su cartoncino sciolto (6 colori offset) dell’opera originale di Enrico Baj espressamente eseguita per il num. 7 di cui 1 con la firma dell’artista e numerata (ns. 4989) e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida bianca ill. con dis. a col. di Baj e tit. nero e turchese al piatto e al frontespizio. Le prime 8 pagg. sono su cartoncino avana. Tra i collaboratori di questo numero: Dino Buzzati, Miró, Michele Prisco, Giorgio Soavi. Fotografie di Ugo Mulas, Gianni Berengo Gardin. Articoli dedicati alla collezione d’argenti di Philip Baldwin, i “blue chips” della pittura italiana dell’800, porcellane cinesi, antiquariato librario, le mostre di Guttuso a Palermo, Baj visto da Buzzati, Gertrude Stein, la mostra di Morandi a Londra, un ritratto di Sutherland a cura di Soavi, una casa disegnata da Portoghesi e Gigliotti. N. 8 – marzo 1971: in-8°, pp. 128 con 2 riproduzioni fotolitografiche su cartoncino sciolto (5 colori offset) dell’opera originale di Henry Moore espressamente eseguita per il num. 8 di cui 1 con la firma dell’artista e numerata (ns. 38) e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida bianca ill. con dis. a col. di Moore e tit. nero e fucsia al piatto, tit. nero e turchese al frontespizio. Le prime 8 pagg. e alcune pagg. infratesto sono su cartoncino avana. Tra i collaboratori di questo numero: Fagiolo Dell’Arco, Gonzalez-Palacios, Philip James, Henry Moore, Giorgio Soavi. Articoli dedicati alla collezione Marzotto, mobili in acciaio, Michelangelo visto da Henry Moore, le mostre giapponesi all’Orangerie di Parigi, Henry Moore visto da John Russell, Futurballa, Campigli visto da Liana Bortolon. N. 9 – aprile 1971: in-8°, pp. 124 con 2 riproduzioni fotolitografiche su cartoncino sciolto (7 colori offset) dell’opera originale di Valerio Adami espressamente eseguita per il num. 9 di cui 1 con la firma dell’artista e numerata (ns. 4952) e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida bianca ill. con dis. a col. di Adami e tit. r/n al piatto e al frontespizio. Le prime 8 pagg. e alcune pagg. infratesto sono su cartoncino ocra. Tra i collaboratori di questo numero: Argan, Gonzalez-Palacios, Ricossa, Giorgio Soavi. Articoli dedicati al castello di Le Nôtre, la pittura ad ago del Medioevo inglese, storia dell’arte contemporanea, Guttuso e Morandi, l’arte italiana tra le due guerre, il ristorante Craja, Adami visto da Soavi, Emilio Tadini. N. 10 – maggio 1971: in-8°, pp. 152 con 2 riproduzioni fotolitografiche su cartoncino sciolto (6 colori offset) dell’opera originale di Arnaldo Pomodoro espressamente eseguita per il num. 10 di cui 1 con la firma dell’artista e numerata (ns. 588) e 1 riproduzione fotolitografica (4 colori offset) più un collage dell’opera originale di Mauro Reggiani intitolata “numero 0” espressamente eseguita per l’editore con la firma dell’artista e numerata (ns. 84) e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida argento metallizzato ill. con dis. a col. di Pomodoro e tit. b/n al piatto, tit. lilla e nero al frontespizio. Le prime 8 pagg. e alcune pagg. infratesto sono su carta avana. Strappetto riparato alla parte sup. del ds. Tra i collaboratori di questo numero: Ian Bennett, Gian Paolo Boetti, Crispolti, Mascherpa. Fotografie di Ugo Mulas. Articoli dedicati all’invasione dei Mori e l’arte, ideogrammi, Magnelli visto da Crispolti, Arnaldo Pomodoro visto da Leonetti, le scelte dei critici. Con questo numero termina il ciclo dei “Numeri” e inizia quello de “Le quattro stagioni”, inaugurato e al tempo stesso completato con l’opera aggiuntiva di Reggiani allegata a questo numero. N. 11 – giugno 1971: in-8°, pp. 128 con 2 riproduzioni fotolitografiche su cartoncino sciolto (7 colori offset) dell’opera originale “La primavera” di Aligi Sassu espressamente eseguita per il num. 11 di cui 1 con la firma dell’artista e numerata (ns. 250) e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida bianca ill. con dis. a col. di Sassu e tit. nero e turchese al piatto e al frontespizio. Le prime 8 pagg. e alcune pagg. infratesto sono su cartoncino avana. Minime tracce di polvere ai piatti, timbro edit. a secco in basso a sinistra della tav. numerata. Tra i collaboratori di questo numero: Gianni Brera, Crispolti, Ricossa, Giorgio Soavi. Fotografie di Ugo Mulas, Gianni Berengo Gardin. Articoli dedicati alla collezione Untermayer, Cellini, Max Ernst, Liedholm e la pittura, Reggiani visto da Crispolti, Sassu visto da Max David, ritratto di Magritte di Soavi, la casa del grande Gatsby, arte in Parlamento. N. 12 – estate 1971: in-8°, pp. (XIV) 122 con 2 riproduzioni fotolitografiche su cartoncino sciolto (6 colori offset) dell’opera originale “L’estate” di Massimo Campigli espressamente eseguita per il num. 12 di cui 1 con la firma dell’artista e numerata (ns. 62) e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida bianca ill. con dis. a col. di Campiglio e tit. nero ocra al piatto e al frontespizio. Le prime XIV pagg. e alcune pagg. infratesto sono su cartoncino avana. Tra i collaboratori di questo numero: Raffaele Carrieri, Giuseppe Solinas. Articoli dedicati ai dipinti del Tiepolo, tesori d’arte a Venezia, la casa e la collezione di Carlo Ponti e Sophia Loren, Campigli ricordato da Carrieri, il museo di Vasarely. L’improvvisa morte di Campigli mentre si apprestava a firmare le fotolitografie che accompagnano questo numero, fece propendere l’editore ad aggiungere una dichiarazione al recto dell’opera che giustifica la firma autografa a matita del figlio Nicola Campigli – certificata dal notaio Pietro Roz. Probabilmente quest’opera potrebbe essere stata l’ultimo dipinto eseguito dal pittore. N. 13 – ottobre 1971: in-8°, pp. 136 con 2 riproduzioni litografiche su cartoncino sciolto (4 colori offset) dell’opera originale “L’autunno” di Renato Guttuso espressamente eseguita per il num. 13 di cui 1 con la firma dell’artista e numerata (ns. 60) e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida bianca ill. con dis. a col. di Guttuso e tit. nero e verde muschio al piatto, tit. nero e ocra al frontespizio. Le prime 8 pagg. e alcune pagg. infratesto sono su cartoncino avana. Tra i collaboratori di questo numero: Ian Bennett, Giorgio Soavi. Fotografie di Giorgio Soavi. Articoli dedicati alla villa di Giuseppe Cantelli, Boucher, il primo “Ghetto”, francobolli al servizio della pittura, Léger, Guttuso visto da Giorgio Soavi, Burri, i falsi di Campigli, la casa di Hicks. N. 14 – novembre 1971: in-8°, pp. VIII-154 con 2 riproduzioni fotolitografiche su cartoncino sciolto (6 colori offset) dell’opera originale “L’inverno” di Giuseppe Migneco espressamente eseguita per il num. 14 di cui 1 con la firma dell’artista e numerata (ns. 220) e num. ill. fot. b/n e a col. n.t. Bross. lucida bianca ill. con dis. a col. di Migneco e tit. nero e ocra al piatto e al frontespizio. Le prime 8 pagg. e alcune pagg. infratesto sono su cartoncino grigio. Tra i collaboratori di questo numero: Ian Bennett, Fagiolo Dell’Arco, Guttuso, Janus, Giorgio Soavi. Fotografie di Lisetta Carmi e Michel Pergolani. Articoli dedicati a Caravaggio, il castello di Guarene, il museo delle carrozze nella villa di Maser, Boccioni visto da Fagiolo Dell’Arco, Migneco, Janus, Picasso visto da Guttuso, grafimania. |
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> Glossario dei termini |
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Note: |
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La rivista «BolaffiArte» nacque sulla scia delle riviste internazionali che avevano il preciso scopo di informare il pubblico appassionato d’arte sulle ultime tendenze di mercato. In Italia non esisteva ancora una pubblicazione che potesse dirsi neppure lontanamente vicina a testate quali l’inglese «Art and artist» o la francese «L’art vivant». L’incontro tra la casa d’aste Bolaffi e la Mondadori diede vita a questa nuova esperienza editoriale e artistica che per anni avrebbe conquistato il mondo dell’arte e del collezionismo su larga scala. Il primo numero uscì nel giugno 1970 e vedeva alla direzione Umberto Allemandi, che qualche anno più tardi avrebbe fondato la celebre casa editrice omonima la cui produzione era esclusivamente dedicata al mondo dell’arte nella sua totalità. I contenuti di questa rivista sarebbero poi stati utilizzati e ampliati nella rivista «Il giornale dell’arte», pubblicata da Allemandi nell’ambito della sua strategia editoriale a partire dal 1983. «BolaffiArte» inaugurò il proprio cammino con una interessante tattica promozionale, legando ogni propria uscita a una collezione artistica tematica che avrebbe impegnato vari artisti nella produzione di un’opera da allegare in tiratura limitata a ogni singolo numero della rivista. La prima serie tematica riguardava “I numeri” e vide la collaborazione di Scanavino, Dorazio, Gentilini, Vedova, Veronesi, Morlotti, Baj, Moore, Adami, Pomodoro e Reggiani con un’evidente tendenza ad artisti cosiddetti “moderni” salvo qualche eccezione. La seconda serie, più breve ma non per questo meno interessante e pregiata, era incentrata su “Le quattro stagioni” con artisti del calibro di Sassu, Campigli, Guttuso, Migneco e Del Pezzo con un’opera riassuntiva. Le tecniche utilizzate spaziavano dalla fotolitografia alla serigrafia, dal rilievo al collage fino alla fotografia d’autore. Sull’importanza e sulla bontà di questa impresa editoriale, vale la pena citare le parole di uno fra i più riservati artisti impegnati in questo cammino e che firmò proprio il primo numero della rivista, Emilio Scanavino che così commentò il proprio sforzo: «Non pensavo venisse così bene, perché non era facile. Io lo sapevo: ho fatto almeno sette bozzetti prima di decidere, ma questo sì mi sembra proprio bello. Robusto, essenziale. Vede, è proprio un numero uno, un numero vero. Ma che bella collezione sarà: tutti i numeri di grandi artisti. Bene, bene: una bella idea. Servirà all’arte ed io sono sempre per quello che serve all’arte». Nel 2005 venne dedicata a queste copertine d’artista una mostra tenutasi presso il Castello di San Giovanni d’Asso a Siena: una retrospettiva alla serie completa che terminò nel 1981 con il centesimo numero. Available on request description in English / La description des livres en français est à disposition sur demande / Se envían descripciones de libros a pedida. |
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Libro Venduto
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